Le famiglie italiane hanno accumulato nel tempo ingenti risorse fino ad arrivare a oltre 4.300 miliardi di euro di patrimonio investito in attività finanziarie [1] . Analizzando l’evoluzione della ricchezza nel tempo, si nota che negli ultimi anni la sua composizione è cambiata a netto favore della liquidità.
Oggi la parte più liquida dei risparmi rappresenta circa 1/3 delle attività finanziarie delle famiglie italiane e supera in valore assoluto addirittura il PIL della Spagna [2].
Molti Italiani, preoccupati dalla scarsa visibilità sul futuro e dalle incertezze legate all’economia del paese, hanno quindi scelto di risparmiare, cioè di non spendere in consumi, senza però canalizzare il risparmio verso soluzioni di investimento magari meno liquide ma che potrebbero generare ritorni più interessanti nel medio/lungo periodo.
Cosa rende così difficile investire “bene”, ovvero in modo consapevole e con un orientamento di lungo periodo?
Tante possono essere le ragioni:
- La volatilità dei mercati, cioè la tendenza dei prezzi delle attività finanziarie a oscillare intorno al loro valore medio.
- Se il mercato si comportasse in modo regolare sarebbe più facile capire il momento opportuno per investire.
- L’emotività, come dimostra la finanza comportamentale, può portare a scelte irrazionali quali: investire “con lo specchietto retrovisore”, “avversione alle perdite” ed “effetto gregge”[3] .
- Tentazione di fare market timing, ovvero cercare di prevedere i movimenti futuri dei mercati nel tentativo di entrare e uscire nel “momento giusto”, correndo il rischio di acquistare quando i prezzi sono più alti e di vendere quando il mercato scende.
- La poca confidenza con i mercati finanziari e con gli strumenti di investimento che rende difficile mettere a punto una pianificazione di tipo finanziario.
- Tendenza a ricercare consulenza basandosi più sulla fiducia che non sulla competenza: tra un amico incompetente ed uno sconosciuto competente si sceglie quasi sempre il primo.
[1] Fonte: Conti Finanziari, Banca d’Italia, al 30 giugno 2019
[2] Fonte: Gli italiani e la ricchezza, AIPB, CENSIS, ottobre 2019
[3] Investire con lo specchietto retrovisore” indica l’attitudine a considerare il futuro prevedibile in quanto semplice ripetizione di una serie di eventi passati. L’evidenza empirica suggerisce che il dolore della perdita è in media circa due volte più intenso rispetto alla gioia derivante dal guadagno della stessa somma (“avversione alle perdite”). Seguire il comportamento collettivo del gruppo, ritenuto più sicuro (“effetto gregge”).
UNA POSSIBILE SOLUZIONE: I PAC
Normalmente consideriamo l’idea di investire i propri risparmi solo quando pensiamo di avere sul conto corrente una cifra sufficiente. Ed invece….
I PAC (Piani di Accumulo Capitale) sono un modo per sottoscrivere un prodotto finanziario aderendo a piani di risparmio, che consentono di ripartire l’investimento su più versamenti successivi (a rate…potremmo dire, anche piccole), e costituiscono una valida alternativa per passare da investitore “per caso” a investitore consapevole.
ACCESSIBILE E FLESSIBILE
Per attivare un PAC non servono grosse disponibilità finanziare . Si può iniziare subito versando una piccola somma su base regolare (di norma mensile, ma sono possibili scadenze diverse). A prescindere dalle dimensioni dell’investimento, la regolarità dei risparmi ha il potenziale di generare rendimenti migliori nel lungo termine.
QUESTIONE DI METODO
Attraverso i PAC non si corre il rischio di dimenticarsi di investire perché questo avviene automaticamente e in modo regolare una volta aperto il piano. E tutto ciò riducendo al minimo l’impatto di scelte di investimento irrazionali guidate dall’emotività.
L’IMPORTANZA DELLA MEDIAZIONE
Quando si comprano abiti, mobili o qualunque altra cosa, si cerca sempre il prezzo più conveniente, in modo da poter acquistare di più e meglio. Lo stesso principio vale anche per gli investimenti. Con i PAC, a seconda della data in cui si investe, si compreranno più quote del fondo nelle fasi di ribasso e meno quote nella fase di rialzo. In questo modo l’acquisto delle quote avverrà ad un prezzo medio (c.d. “prezzo medio di carico”) consentendo un’esperienza di investimento più tranquilla ed evitando i rischi legati al market timing (vedi la tabella qui sotto).
INVESTIRE NEI PAC QUALI RISCHI COMPORTA?
Nel PAC il prezzo di acquisto varia di volta in volta a seconda del momento di mercato e capiterà di acquistare a prezzi più o meno alti. In generale, quando i mercati sono molto positivi, e in assenza di volatilità, il PAC sottoperforma rispetto all’investimento in unica soluzione perché comprando a prezzi crescenti si acquista un numero inferiore di quote. Il PAC non elimina i rischi connessi con l’investimento nel fondo oggetto del piano. La volatilità dell’investimento, sebbene gestita, non viene eliminata. Potrebbe anche accadere che un momento prima del completamento del PAC, Il mercato crolli repentinamente, come accaduto a Marzo 2020 a causa del Corona Virus. In questi casi la soluzione è la durata del PAC
PERCHÉ INVESTIRE A LUNGO TERMINE
Il tempo è la chiave del successo. È bene prepararsi a una prospettiva di lungo termine, almeno cinque o, meglio ancora, dieci anni. Così l’investimento ha una migliore possibilità di crescere, rinforzarsi e contrastare un’eventuale caduta del mercato quandunque questa accada. Sappiamo che, a partire dalla bolla tecnologica scoppiata nel 2000 i cicli di crescita dei mercati azionari si sono rivelati molto più lunghi delle fasi di calo che si caratterizzano per essere molto veloci e profonde.
I mercati finanziari possono subire anche forti fluttuazioni, ma nel lungo periodo la tendenza, come mostrano i dati storici, è decisamente orientata alla crescita e quindi Il tempo può essere amico perché aiuta a rendere possibile un obiettivo, riduce la volatilità dell’investimento e l’impatto emotivo di un eventuale andamento negativo dei mercati.
La tabella sotto mostra come, allungando l’orizzonte temporale, storicamente sia diminuita la percentuale di periodi con performance negative. Nel concreto detenere azioni globali (indice MSCI World) per 1 anno avrebbe comportato una perdita in circa il 20% dei casi. In caso di investimento a 10 anni il caso di perdita sarebbe sceso a meno del 4% dei casi.[1]
[1] Studio Fidelity Funds 30.09.1994-30.09.2019 su indice MSCI
Un’efficace strategia da usare in abbinamento al tempo può essere quella di consolidare, durante la vita del piano, il capitale che abbia, a quel punto, maturato un rendimento molto interessante, spostandolo su un altro prodotto finanziario poco volatile.
Il principio matematico/statistico che sta alla base dell’efficacia del piano di accumulo rende la strategia adatta anche a patrimoni di grande entità a cui si voglia dare uno spunto ulteriore in momenti di grande volatilità.
COSA SUCCEDE SE CAMBIANO I MIEI OBIETTIVI DI INVESTIMENTO?
I PAC sono, di regola, flessibili
Possono essere sospesi in ogni momento, in caso di difficoltà sopravvenute o qualsivoglia motivo
Possono essere effettuati versamenti aggiuntivi in unica soluzione se ad esempio si ritiene di trovarsi in presenza di prezzi estremamente favorevoli.
Le somme accantonate nel piano di accumulo, anche prima del termine naturale, possono essere spostate verso altri tipi di investimento al fine di consolidare un rendimento provvisorio molto positivo. A quel punto il piano di accumulo continuerà normalmente fino a scadenza naturale ma lasciando investita solo la parte residuale dell’investimento.
TRATTAMENTO FISCALE
Segue le regole di un normale investimento in fondi comuni di investimento in base ai quali i profitti vengono tassati al 12,50% se riconducibili a Titoli di Stato emessi da paesi membri della UE e paesi elencati nella White List ai sensi della normativa antiriciclaggio, Titoli emessi da enti sovranazionali.
26% in tutti gli altri casi: Azioni, Obbligazioni Corporate, ecc.